Non siamo in Thailandia, ma in Italia - (bronziriace.it)
Spesso intraprendiamo viaggi lunghissimi per le nostre vacanze, quando invece abbiamo dei luoghi meravigliosi dietro l’angolo
L’area conserva testimonianze di archeologia industriale, con resti delle vecchie cave di roccia calcarea e di insediamenti minerari, trasformati oggi in un percorso culturale e naturalistico gestito dal FAI.
La baia è visitabile tutto l’anno, offrendo esperienze diverse a seconda della stagione. La primavera regala temperature miti e sentieri fioriti, ideali per lunghe escursioni. L’estate è perfetta per le attività marine anche se più affollata, mentre l’autunno presenta un clima equilibrato e meno turisti. L’inverno offre un’atmosfera di tranquillità unica, perfetta per chi cerca solitudine e contatto autentico con la natura.
Nel cuore della Costiera Sorrentina, la Baia di Ieranto si presenta come un autentico scrigno di bellezze naturali e storiche, un luogo di rara suggestione dove la natura selvaggia si fonde con miti epici e memorie antiche. Questa baia incastonata nel territorio di Massa Lubrense rappresenta una meta esclusiva, lontana dal turismo di massa, accessibile solo attraverso un sentiero immerso nella macchia mediterranea o via mare con mezzi autorizzati.
Il nome Ieranto deriva dal greco ieros, che significa “sacro”, un legame non casuale con il vicino tempio dedicato ad Atena situato a Punta Campanella, testimonianza di un passato ricco di spiritualità e culto. La baia è stata teatro delle leggende narrate da Omero nell’Odissea, dove si racconta l’incontro tra Ulisse e le Sirene, creature mitiche capaci di incantare i naviganti. Inoltre, la baia fu dimora dello scrittore britannico Norman Douglas, che qui trasse ispirazione per il suo celebre romanzo La terra delle sirene.
La baia si apre tra due insenature, la Baia Grande e la Baia Piccola, e si estende lungo la costa meridionale della penisola sorrentina, inserita nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, istituita nel 1997. Questo territorio di circa 63 ettari, per la maggior parte di proprietà del FAI, è un esempio virtuoso di tutela ambientale e valorizzazione del patrimonio naturale.
L’accesso principale alla baia è un percorso di trekking di media difficoltà lungo circa 6 chilometri, che parte dal borgo di Nerano, piccolo paese di pescatori. Il sentiero, che richiede un buon livello di preparazione fisica, attraversa una fitta macchia mediterranea e offre panorami spettacolari: dai Faraglioni di Capri alla costa della Costiera Amalfitana e agli isolotti di Li Galli. Il cammino conduce fino alla spiaggia di ciottoli chiari e alle acque cristalline della baia, un vero paradiso per gli amanti del mare e della natura.
La baia è rinomata per le sue acque limpide e la ricchezza di flora e fauna marina, favorita dal fenomeno di upwelling: una risalita di acque profonde e fredde che apportano nutrienti essenziali, creando un ambiente ideale per oltre 260 specie censite dal FAI. Tra i 5 e i 30 metri di profondità si estendono vaste praterie di posidonia oceanica, habitat prezioso per pesci colorati, cavallucci marini e gamberetti, rendendo la baia il luogo perfetto per lo snorkeling.
L’entroterra della baia è un paradiso per gli amanti del birdwatching grazie alla sua posizione sulla rotta migratoria di molte specie. Tra gli uccelli stanziali spiccano il gabbiano reale, il passero solitario, il falco pellegrino e il corvo imperiale. La presenza di numerosi passeriformi come cardellini, merli e cinciallegre arricchisce l’esperienza naturalistica con canti melodiosi. Anche mammiferi come la volpe e la lepre abitano queste zone, sebbene siano più difficili da avvistare durante il giorno.