
Bonifici sotto controllo: l’Agenzia delle Entrate ora vede tutto e può multarti -bronziriace.it
I bonifici passano sotto la lente del Fisco e se fai questo errore potresti essere sanzionato. Ecco di cosa si tratta
In un mondo come quello in cui viviamo, in cui il digitale ha preso il sopravvento in quasi tutte le aree della nostra vita, eseguire e ricevere bonifici è certamente una delle pratiche più veloci ed emblema del progresso. In qualche giorno o addirittura istantaneamente, è possibile inviare o ricevere bonifici, fare un check immediato del proprio saldo e dei movimenti grazie all’app di home banking sul proprio smartphone, e molto altro ancora.
Tuttavia, come sempre, l’Agenzia delle Entrate può eseguire dei controlli sui conti correnti dei contribuenti e questo per verificare che la dichiarazione dei redditi corrisponda, effettivamente, al vero e non vi siano tracce di evasione.
Ma come avviene il controllo e quand’è che il Fisco decide di intervenire con un accertamento fiscale? Ecco alcuni dettagli importanti che devi conoscere.
Bonifici, come occorre il controllo e come tutelarsi? Cosa devi sapere
Come detto, sul conto corrente siamo soliti ricevere dei bonifici, che possono essere donazioni da parte di parenti, lo stipendio e altre transazioni.

Tutti gli accrediti sul conto corrente, per il Fisco sono presumibilmente tassabili, a meno che non si dimostri il contrario. Questo vale per tutto ciò che entra, e nel caso in cui avvenga un accertamento fiscale, bisogna provare che quei soldi non siano frutto di redditi non dichiarati.
Ora, il Fisco di solito interviene nel caso in cui la causale non sia chiara, oppure se il mittente non si riesce a identificare, se l’importo inviato è significativo e se si tratta di un bonifico ricorrente. In quel caso, l’Agenzia delle Entrate invia un accertamento e se non si hanno prove documentali con data certa (fatture ecc.), scritture private autenticate da notaio ecc., si può incorrere in una sanzione.
Sono esenti donazioni da coniugi o da familiare con parentela stretta, prestiti tra amici, rimborsi spese con prove che documentino il tutto. L’Agenzia ha 5 anni per fare accertamenti sui bonifici che non hanno apparente giustificazione.
Per tutelarsi da eventuali controlli, è sempre bene preparare una scrittura privata, registrare tutto al Fisco, in modo che non vi siano problemi di sorta, e questo soprattutto in caso di donazioni, prestiti e quant’altro.
Nel caso in cui non si possa dimostrare a che pro si sia ricevuto il bonifico e quindi che natura reddituale abbia, si dovranno pagare le imposte sull’importo in questione.