
Caduta capelli: da cosa dipende? - (bronziriace.it)
La perdita di capelli può essere un campanello d’allarme di una malattia. Scopri sintomi, diagnosi e strategie per prevenire e trattare
La caduta dei capelli rappresenta un segnale frequente e significativo di alterazioni nella funzionalità del nostro corpo, un disturbo endocrino che coinvolge milioni di persone, specialmente donne. Secondo dati aggiornati, la perdita di capelli associata a queste disfunzioni coinvolge persone di tutte le età, dagli adolescenti agli anziani, e può anche manifestarsi come perdita di peli su altre parti del corpo, come sopracciglia e ciglia.
La prevenzione e il trattamento tempestivo delle malattie sono fondamentali per evitare complicanze come la perdita severa di capelli e garantire una migliore qualità della vita. Un approccio multidisciplinare che coinvolge endocrinologi, dermatologi e nutrizionisti è spesso la chiave per il successo terapeutico.
Caduta dei capelli: un campanello d’allarme
La tiroide, ghiandola endocrina a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo, ha un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo e nella salute generale, e le sue disfunzioni possono manifestarsi attraverso vari sintomi, tra cui il diradamento e la perdita di capelli.

I follicoli piliferi sono estremamente sensibili allo stato di salute complessivo dell’organismo e reagiscono prontamente a condizioni di stress fisico e psicologico. In presenza di patologie tiroidee, quali ipotiroidismo e ipertiroidismo, la crescita dei capelli può rallentare, diventare fragile e opaca, e si verifica una caduta spesso evidente a ciuffi.
L’ipotiroidismo, caratterizzato da una produzione insufficiente di ormoni tiroidei, causa un rallentamento generale del metabolismo e si accompagna a sintomi come debolezza, affaticamento, pelle secca, intolleranza al freddo e costipazione. Quando questi disturbi si sommano a un’accresciuta perdita di capelli, è fondamentale consultare un medico per eseguire un semplice esame del sangue che valuti i livelli di ormoni tiroidei e TSH (ormone tireostimolante).
Anche l’ipertiroidismo, condizione di eccessiva produzione ormonale, può provocare un diradamento dei capelli, spesso diffuso sull’intero cuoio capelluto. In particolare, malattie autoimmuni come il Morbo di Graves sono responsabili di ipertiroidismo e possono causare perdita significativa di capelli oltre ad altri sintomi quali palpitazioni, nervosismo, sudorazione eccessiva e alterazioni del ciclo mestruale.
Le malattie tiroidee più comuni che provocano perdita di capelli sono:
- Tiroidite di Hashimoto: una malattia autoimmune che distrugge progressivamente la ghiandola tiroidea, causando ipotiroidismo. Spesso ha una componente genetica e colpisce prevalentemente le donne.
- Morbo di Graves: una patologia autoimmune che induce ipertiroidismo, accompagnata da gozzo e sintomi sistemici.
- Noduli tiroidei: escrescenze della ghiandola che possono alterare la produzione ormonale.
La diagnosi viene effettuata tramite analisi del sangue per valutare ormoni tiroidei e anticorpi anti-tiroide, ecografia tiroidea e, se necessario, scintigrafia. È importante che il medico endocrinologo valuti la situazione clinica per impostare la terapia adeguata.
Per ridurre il rischio di perdita di capelli associata a disfunzioni tiroidee, si raccomanda:
- Una dieta equilibrata ricca di proteine, ferro, vitamine (in particolare biotina, vitamine A, B, C, E) e minerali come zinco e rame, fondamentali per la salute del capello.
- Una corretta gestione dello stress e un adeguato riposo notturno, poiché squilibri ormonali e stress cronico influenzano negativamente la crescita dei capelli.
- Il rispetto rigoroso delle prescrizioni mediche relative all’assunzione di farmaci tiroidei.
- Controlli periodici della funzionalità tiroidea per adattare la terapia alle esigenze individuali.