
Verso la nuova stagione di Don Matteo foto: Facebook @Don Matteo - (bronziriace.it)
La nuova stagione porta visibilità e crescita turistica a Spoleto, confermando il successo del format con Raoul Bova protagonista
Sono ufficialmente iniziate a Spoleto le riprese della quindicesima stagione di Don Matteo, la celebre serie televisiva italiana prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, che continua a rappresentare un importante volano per lo sviluppo turistico e mediatico della città umbra.
Il Comune di Spoleto ha concesso nuovamente il proprio patrocinio alla produzione della serie, sottolineando che le riprese saranno organizzate in modo da non interferire con il normale flusso pedonale e veicolare. Il sindaco Andrea Sisti ha evidenziato come, grazie all’enorme popolarità di Don Matteo, la città abbia registrato un incremento significativo di visitatori appassionati e curiosi, attratti dai luoghi iconici immortalati nella fiction. Secondo i dati dell’ufficio turistico locale, la serie si conferma un potente strumento di promozione territoriale, capace di raggiungere un’audience internazionale che va dalla Francia alla Finlandia, dagli Stati Uniti all’Australia.
Don Matteo: la serie che ha conquistato l’Italia
Ideata nel 1998 dal regista Enrico Oldoini, Don Matteo ha debuttato su Rai 1 il 7 gennaio 2000 e da allora non ha mai interrotto la sua produzione, arrivando attualmente alla quindicesima stagione. Il format, che coniuga elementi di commedia, sentimentale, giallo e religioso, racconta le vicende di un sacerdote cattolico con un innato talento investigativo, capace di collaborare con i Carabinieri per risolvere casi spesso complessi.

Originariamente interpretato da Terence Hill, il personaggio di Don Matteo ha visto nel corso del tempo un’evoluzione, con l’ingresso di Raoul Bova, che veste i panni di don Massimo Sartori, il nuovo parroco di Spoleto nonché ex sottufficiale dei “Cacciatori di Calabria”. Questo passaggio narrativo ha rinnovato la serie, mantenendo però intatto il fascino e l’umanità che da sempre contraddistinguono il protagonista.
La serie si svolge prevalentemente nelle suggestive location umbre di Gubbio, nelle prime otto stagioni, e successivamente a Spoleto, da cui prende il via la nuova fase con don Massimo. La narrazione si caratterizza per la capacità di intrecciare misteri e vicende umane, offrendo al pubblico anche spunti di riflessione morale e spirituale.
L’arrivo di Raoul Bova nel cast ha rappresentato un importante cambiamento per la serie. Nato a Roma nel 1971, Bova ha alle spalle una lunga carriera cinematografica e televisiva, fatta di ruoli di rilievo sia in Italia che all’estero. Tra i suoi successi si annoverano film come Under the Tuscan Sun e Alien vs. Predator, e numerose fiction di successo.
Nel ruolo di don Massimo, Bova porta sullo schermo un personaggio complesso, che coniuga la spiritualità con un passato da militare delle unità speciali dei Carabinieri. Il suo debutto nella tredicesima stagione della serie è stato accolto positivamente dal pubblico, che ha apprezzato la sua capacità di incarnare un nuovo volto di don Matteo, mantenendo al contempo la continuità con la tradizione del format.
Don Matteo si distingue per la sua capacità di combinare la risoluzione di casi gialli con la dimensione umana e spirituale dei personaggi. Il protagonista, attraverso la collaborazione con il maresciallo Nino Cecchini (interpretato da Nino Frassica) e i vari capitani che si sono susseguiti nel corso delle stagioni, riesce a dipanare misteri che spesso coinvolgono drammi personali e dilemmi morali.
La serie ha inoltre sviluppato nel tempo sottotrame che approfondiscono i legami affettivi, le dinamiche di gruppo e le storie dei giovani ospiti della canonica, spesso provenienti da situazioni difficili. Questo mix di generi ha contribuito a rendere Don Matteo una delle fiction più longeve e amate della televisione italiana, capace di parlare a un pubblico ampio e variegato.