
La campagna di recupero somme dell'INPS - (bronziriace.it)
L’INPS ha recentemente annunciato che avvierà una nuova fase di recupero delle somme indebitamente percepite da alcuni pensionati
La notizia, contenuta nel messaggio n. 2227 del 14 luglio 2025, non è stata pubblicata sul sito ufficiale dell’Istituto, ma è emersa attraverso fonti autorevoli e specializzate in tema fiscale. Andiamo a vedere, allora, quali sono le novità sul punto.
L’oggetto del contendere riguarda la mancata comunicazione dei redditi da parte di alcuni pensionati che beneficiano di prestazioni legate al reddito. L’obbligo di dichiarare i redditi è infatti previsto per chi riceve pensioni maggiorate o altre prestazioni sociali, come l’assegno sociale, l’integrazione al trattamento minimo, la quattordicesima o i trattamenti per disabili.
La campagna di recupero
Ogni anno, l’INPS avvia la cosiddetta Campagna Red, che obbliga i pensionati a comunicare i propri redditi. Questo vale in particolare per coloro che ricevono prestazioni collegate ai redditi, anche parzialmente, come nel caso della maggiorazione sociale o delle prestazioni per disabilità. Chi non adempie a questo obbligo rischia di incorrere in seri problemi.

Molti pensionati non inviano la dichiarazione reddituale, specialmente chi non presenta la dichiarazione dei redditi (o modello 730), ma anche chi ha altri redditi non soggetti a IRPEF che, pur non incidendo direttamente sull’imposta, possono influire sull’importo delle prestazioni sociali. L’obbligo di presentazione del modello Red riguarda, infatti, anche chi percepisce trattamenti legati al reddito e per i quali non basta una semplice autocertificazione.
Nel caso in cui un pensionato non abbia dichiarato i propri redditi relativi all’anno 2021, oggi l’INPS ha il diritto di chiedere la restituzione delle somme percepite in eccesso. L’istituto previdenziale ha già avviato la fase di recupero e ha deciso che, a partire dal rateo di luglio 2025, tratterrà il 5% della pensione mensile dei pensionati che non hanno adempiuto a questa obbligazione.
Per evitare l’addebito, i pensionati hanno tempo fino al 19 settembre 2025 per comunicare i redditi mancanti. In caso contrario, oltre alla trattenuta, rischiano la revoca delle prestazioni sociali. Se la revoca riguarda solo una parte della pensione, ciò comporterà una riduzione dell’importo, ma nel peggiore dei casi, se la revoca è totale, il pensionato potrebbe trovarsi senza la pensione.
Il modello Red è un adempimento obbligatorio che permette ai pensionati di evitare il rischio di restituire le somme percepite indebitamente. Ogni anno, l’INPS invia una comunicazione per ricordare l’obbligo di dichiarare i redditi. Di solito, la scadenza per adempiere è fissata entro la fine di febbraio, ma quest’anno, vista l’inadempienza di molti, si sta cercando di recuperare il prima possibile le somme non dovute.
La mancata dichiarazione dei redditi può portare alla sospensione delle prestazioni legate ai redditi e, in casi estremi, alla richiesta di restituzione di quanto percepito in eccesso. Questo accade perché l’INPS si basa sui redditi noti e se questi non vengono aggiornati, al momento della verifica fiscale possono essere individuate discrepanze che portano alla revoca delle prestazioni e all’addebito di somme da restituire.
In sostanza, il sistema di recupero attivato dall’INPS mira a rimediare a situazioni in cui i pensionati hanno ricevuto fondi che non spettavano loro, spesso per errore o dimenticanza nella dichiarazione dei redditi.