
Mediterraneo da scoprire - (bronziriace.it)
Mentre il Mediterraneo più noto esplode sotto il peso del turismo di massa, esiste un altro Mediterraneo. Oggi parliamo proprio di questo
Un Mediterraneo più silenzioso, meno affollato, ancora autentico. Non è quello dei beach club esclusivi né delle destinazioni gentrificate, ma un insieme di luoghi dove la vacanza si trasforma in esperienza, e il viaggio diventa occasione di riscoperta, anche interiore.
Nel pieno dell’estate 2025, con oltre 65 milioni di persone in viaggio in Italia, trovare angoli di quiete può sembrare un’impresa. L’overtourism è ormai la norma, e i prezzi sono in costante aumento: una settimana al mare per una famiglia può superare i 6.500 euro, mentre 8,4 milioni di italiani quest’anno rinunceranno del tutto alle ferie.
Eppure, se si cambia prospettiva e si va oltre le rotte battute, ci si accorge che c’è ancora un Mediterraneo possibile: più economico, più intimo, più umano.
Le perle nascoste del Mediterraneo
In Calabria, ad esempio, lungo la costa ionica, il turismo è ancora discreto. Paesi come Bova, Monasterace o Trebisacce offrono la possibilità di soggiornare in agriturismi e borghi a ridosso del mare, tra cultura grecanica e natura selvaggia, con prezzi che si aggirano tra i 500 e gli 800 euro a settimana per due persone.

La Sardegna regala esperienze simili nella sua parte meno mondana: la Costa Verde, il Golfo di Baunei, l’isola di Sant’Antioco. Qui la natura domina ancora il paesaggio, e con un po’ di pazienza si trovano sistemazioni semplici, immerse nel silenzio mediterraneo.
E poi c’è il Montenegro, con le sue baie rocciose affacciate sull’Adriatico e i villaggi di pietra delle Bocche di Cattaro, come Risan, dove si possono affittare appartamenti curati per meno di 500 euro a settimana. Più a sud, l’Albania offre scenari simili: Qeparo è un borgo fuori dal tempo, incastonato tra montagna e mare, dove il turismo sembra non essere ancora arrivato in massa.
Chi cerca una Grecia diversa da quella delle Cicladi affollate può puntare verso il Dodecaneso – Kalymnos, Tilos, Nisyros – oppure salpare di notte verso Anafi, l’isola “anarchica” dove le strutture ricettive sono poche ma l’atmosfera è autentica. Creta resta una certezza: specie nel sud-est, dove le spiagge restano libere e il turismo di massa si ferma prima.
E per chi vuole davvero uscire dalla mappa, c’è Gavdos: il punto più a sud d’Europa, al largo di Creta. Dune, ginepri e studi vista mare a 60 euro a notte. Qui il tempo ha un altro ritmo, e la libertà ha ancora un significato profondo.
Riscoprire questo Mediterraneo significa cambiare mentalità. Rinunciare alla comodità a favore dell’incontro, lasciare il conosciuto per esplorare. Si può dormire tra i boschi che guardano il mare, alloggiare in borghi mai sentiti, navigare verso isole senza hotel. È il viaggio che chiede attenzione, ma che restituisce molto di più: un senso di verità e libertà che nei luoghi più turistici è ormai difficile trovare. Insomma, per ritrovare sé stessi basta andare altrove. Ma non troppo lontano. Serve solo il coraggio di deviare.