
Il borgo toscano riconosciuto a livello mondiale (www.bronziriace.it)
Occhi puntati nuovamente sull’Italia, ma questa volta non per la musica o eventi sportivi, bensì per un piccolo borgo.
Situato nella provincia di Arezzo, Anghiari non è una delle grandi città d’arte come Firenze o Siena, bensì un borgo fortificato che racchiude una storia millenaria, tradizioni vivaci e un’atmosfera autentica che conquista chiunque vi metta piede. La CNN ha definito Anghiari come una “piccola città murata che si avvolge su se stessa e si aggrappa al paesaggio”, un dedalo medievale di strade e palazzi costruiti dai mercenari rinascimentali, gli “uomini d’arme”.
L’inserimento di Anghiari nella classifica “Europe’s most beautiful towns” non è una novità assoluta: già nel 2023 la CNN aveva indicato il borgo tra le destinazioni europee da non perdere. Il riconoscimento di quest’anno rappresenta però una conferma che testimonia la crescente popolarità di un turismo lento e consapevole, che valorizza la cultura locale e il paesaggio incontaminato.
Il borgo è noto non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche per la sua storia: fu teatro della famosa battaglia di Anghiari del 1440 tra la Repubblica fiorentina e le truppe milanesi, evento che ha ispirato Leonardo da Vinci per un affresco mai completato. Il museo dedicato alla battaglia è una tappa obbligata per chi desidera comprendere l’anima di questo luogo.
Cultura, tradizione e qualità della vita a Anghiari
La vitalità culturale di Anghiari è tra i suoi patrimoni più preziosi. Durante tutto l’anno il borgo ospita fiere, feste popolari, esposizioni d’arte e una fiorente attività teatrale, fra cui spicca la rassegna “Tovaglia a quadri”, evento di teatro “povero” che attrae appassionati da tutta la regione. La gastronomia locale, basata su prodotti di qualità e ricette tradizionali toscane, completa l’esperienza di un soggiorno immerso nella storia e nei sapori autentici.
Anghiari è inoltre membro della rete Cittaslow, che promuove la qualità della vita e il turismo sostenibile, ed è insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, un riconoscimento per i borghi che si distinguono per accoglienza e valorizzazione del territorio.
Il sindaco Alessandro Polcri sottolinea come la crescita della popolazione negli ultimi anni sia un segnale positivo: “Anghiari è uno dei pochi comuni italiani che ha aumentato la sua popolazione, grazie anche allo smart working e al ritorno a una vita più lenta e autentica”. Questa tendenza si unisce a una forte identità locale, fatta di luoghi come la piazza Baldaccio, il castello di Sorci, e palazzi storici che raccontano secoli di vicende.

Visitare Anghiari significa immergersi in un paesaggio collinare che domina la pianura della Valtiberina, con uno sguardo che spazia sulle montagne dell’Appennino tosco-emiliano. L’assenza di stagionalità preferita rende il borgo un luogo ideale da esplorare in ogni periodo dell’anno: dal fascino della primavera ai colori caldi dell’autunno.
Un itinerario tra i borghi toscani può partire proprio da Anghiari, per poi proseguire verso altri piccoli centri ricchi di storia e cultura, immersi in una natura incontaminata e in una lentezza di vita che contrasta con il ritmo frenetico delle città. Per gli amanti della natura e delle attività all’aperto, la vicina Valle Anzasca offre anche opportunità di trekking, passeggiate a cavallo e canyoning.
Curiosità e dettagli su Anghiari
Con i suoi 5.425 abitanti (dato aggiornato al 30 aprile 2025), Anghiari si estende su una superficie di 130,92 km² a un’altitudine di 429 metri sul livello del mare. Il borgo è composto da diverse frazioni, tra cui Carboncione, Catigliano e Tavernelle, e confina con comuni come Arezzo, Sansepolcro e Pieve Santo Stefano.
La storia del borgo affonda le radici nel VII secolo con un castello longobardo costruito su una precedente fattoria romana. Nel corso dei secoli, Anghiari passò sotto diverse dominazioni, fino a diventare parte del Granducato di Toscana. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il borgo ospitò il campo di internamento di Renicci, tristemente noto per le dure condizioni di vita dei prigionieri.
Il patrimonio artistico e architettonico è ricco: si segnalano la Badia di San Bartolomeo, il Palazzo Pretorio, il Castello di Sorci, e la Galleria Girolamo Magi, un’antica struttura che un tempo ospitava un mercato coperto. Da non perdere anche la tradizione artigianale, con alcuni esercizi che ancora oggi utilizzano antichi telai manuali.